martedì 11 agosto 2009

Il favoloso mondo di Ameliè








Questo film l'ho visto un paio di mesi fa per la prima volta e devo dire che è stato una piacevolissima sorpresa. Da un po'di tempo avevo intenzione di vederlo, dato che ne avevo sentito parlare molto bene, e a ragione.
La protagonista si chiama Ameliè ed è una ragazza francese che di professione fa la cameriera al Cafè Les Deux Moulins a Monmartre (Parigi). Ameliè è una ragazza semplice: le piace tuffare le dita in un sacco di legumi, rompere la crosta della crème brulè col cucchiaino e far rimbalzare i sassi nel canale San Martin.
La vita di Ameliè viene letteralmente sconvolta il 31 agosto 1997, quando, per caso, trova, nascosta dietro una mattonella nel muro di casa sua, una scatolina di giochi appartenuta ad un bambino circa cinquant'anni prima. La ragazza, dunque, decide di rintracciare a tutti i costi il proprietario del tesoro appena trovato, per restituirglielo. Veniamo così a conoscenza del microcosmo in cui vive Ameliè: c'è il droghiere Colignon, arrogante e antipatico, che maltratta costantemente il suo garzone Lucienne, dolce ragazzo, attento alle piccole cose; c'è "l'uomo di vetro", che ha le ossa molto fragili e non esce mai di casa, dove si dedica alla realizzazione di quadri copiati da Renoir. Infine, ci imbattiamo in Dominique Bretodou (non so se si scrive così), il proprietario della scatola di giochi, che, mentre si reca al mercato, si sente chiamare da una piccola cabina telefonica, nella quale trova il suo tesoro perduto. Ameliè è riuscita nel suo intento.
Da questo momento in poi, la ragazza decide di dedicarsi agli altri e di aiutare (per quanto può) chiunque abbia bisogno di lei. E così offre la sua mano ad un cieco, al padre (aiutandolo a viaggiare), alle sue colleghe del caffè. Infine, troverà anche lei aiuto nell'Uomo di Vetro, che la spinge a dichiarare tutta se stessa a Nino, un ragazzo semplice e sognatore come lei, con il quale coronerà il suo sogno d'amore.
"Il favoloso mondo di Ameliè"si caratterizza per la bellezza della fotografia, per la luce ed i colori molto particolari, per i personaggi che si incontrano e, in ultimo, per la splendida colonna sonora realizzata ed eseguita da Yann Thiersen, che confeziona un piccolo capolovoro.
Mi ha colpito molto la scena che si svolge al Sacrè Coeur, dove Ameliè restituisce, attraverso un complesso e delizioso espediente, l'album di fototessere a Nino, senza fargli sapere che è lei la fatina che ha ritrovato quello che per lui è "un album di famiglia".
Simpatici sono gli avventori del "Deux Moulins": Joseph, l'amante respinto dalla divertente cameriera Gina; Hypolitò, lo scrittore fallito, che riesce a far leggere i suoi libri solo alla signora Suzanne (la padrona del bar) e, naturalmente, ad Ameliè.
Un uso curioso ed incisivo degli effetti speciali si riscontra nella scena in cui Ameliè si scioglie letteralmente in una pozza d'acqua quando vede uscire dal caffè il suo Nino, al quale aveva dato appuntamento, senza aver avuto il coraggio di presentarsi.
Ma la scena più bella, quella che mi ha riempito il cuore, è stata l'ultima: Ameliè, finalmente,vince la sua timidezza, si decide ad aiutare se stessa, e si rivela a Nino: la sequenza di bacini che si scambiano i due, prima di evolvere FINALMENTE verso il bacio finale, è troppo dolce.
Infine, molto bella è anche la carrellata di immagini finali, che ci mostrano i due ragazzi che corrono spensierati per le strade parigine, ripercorrendo un po' i luoghi dei loro incontri.
"Il favoloso mondo di Ameliè"è quello che io chiamo "un piccolo capolavoro": ogni scena è curata nei minimi particolari, ogni inquadratura mostra la semplicità e la bellezza delle cose più comuni. Del resto, la stessa Ameliè è una ragazza semplice, dolce, che sa apprezzare la vita nella sua sobrietà, come ci mostra ogni volta il film, che, in effetti, racconta la realtà vista dagli occhi della stessa protagonista.
Questo film è da segnalare per la semplicità e la magia che lo caratterizzano. Chiunque l'abbia visto sa di cosa parlo.

Harry Potter e il principe mezzosangue

Mi piace iniziare il mio blog parlando di una delle saghe fantasy più belle di tutti i tempi, ossia quella di Harry Potter. In moltissimi sono fan del maghetto più famoso della storia e moltissimi sono i suoi detrattori.
Personalmente mi annovero tra i membri della prima categoria.

Tre settimane fa sono andata finalmente a vedere l'ultimo film tratto dal sesto capitolo della saga, "Harry Potter e il principe mezzosangue".
Amo particolarmente questo libro e vederlo ridotto sul grande schermo in un modo a dir poco indecente, mi ha provocato una rabbia senza precedenti.
Non dico che un regista debba attenersi completamente alla trama di un romanzo, nel caso in cui voglia cimentarsi nella difficilissima impresa di farne una versione per il cinema. Tuttavia, i difetti dell'ultimo Harry Potter non si riducono ad una infedeltà alla storia originale
,ma vanno ben oltre.
Innanzitutto la recitazione degli attori è pressochè monotona ed inespressiva. Non dico che nei capitoli precedenti Daniel Radcliffe & Co. fossero tutti meritevoli di Oscar, ma, se non altro, lo spettatore riusciva a seguirli sullo schermo senza provare l''irresistibile impulso di tirar loro le poltrone della sala. In "Harry Potter 6", invece, hanno pensato bene di reclutare come interprete della bella e affascinante Ginny Weasley una Bonnie Wright assolutamente PENOSA. Come qualcuno ha fatto notare su anobii.com, la Ginny del film è espressiva quanto un manico di scopa. Non parliamo poi del doppiaggio: probabilmente, al confronto, la macchinetta che all'ospedale segna le funzioni vitali di un paziente ha un'espressività fenomenale.
Andiamo avanti: la saga di "Harry Potter", soprattutto nei suoi ultimi capitoli, si presenta con toni piuttosto dark e, generalmente, tratta di maghi e streghe. Ora, non vorrei apparire come una fan che in modo maniacale vuole che tutto sia uguale al libro, ma non mi sembra di esagerare se affermo che quest'ultimo HP mi è sembrato più una commediola per adolescenti pieni di ormoni che un film su un mago che affronta un altro, potentissimo Mago Oscuro di nome Voldemort. Va bene dedicare un po' di attenzione all'amore tra i personaggi eccetera, eccetera, ma, CAVOLO, se poi tutte le scene con battutine allusive e bacetti deludenti (prendi quello tra Harry e Ginny) devono oscurare la BATTAGLIA finale tra Harry, i suoi amici e i Mangiamorte (che nel libro è davvero la scena più bella), allora un fanatico potteriano come me si ingrippa sul serio. Credo che tutti gli amanti di Harry Potter siano andati al cinema soprattutto per gustare appieno la visione di questa battaglia spettacolare, improvvisandosi registi immaginando ogni singola inquadratura, ogni singolo movimento della macchina da presa. SORPRESA: David Yates non ha ritenuto opportuno inserire la scena più importante del libro, in effetti, a che servirà mai??? Meglio girare una parte completamente assente nel romanzo, vale a dire l'attacco e l'incendio alla Tana, perchè dobbiamo far vedere quanto siamo bravi ad usare gli effetti speciali.
Ancora: il film è intitolato "Harry Potter e il Principe Mezzosangue". Domanda: qualcuno di voi ha capito qualcosa su questo personaggio? (e non mi rivolgo solo a chi non ha letto il libro). Ah già, il Principe Mezzosangue è Piton, mi pare di averlo sentito dire di sfuggita alla fine del film. Poco importa se nel romanzo gli siano dedicate pagine intere, del resto non credo che la Rowling scelga i titoli per i suoi romanzi attraverso un sorteggio.
E poi: chi mi sa dire (tra coloro che non hanno letto i libri) che cosa sono gli Horcrux? Chi l'ha capito, per favore, posti un commento qui sotto con la risposta esatta. Il regista e gli sceneggiatori, ancora una volta, non pensano sia necessario dedicare più spazio al passato e ai ricordi di Voldemort, che, guarda un po', sono centrali nel libro. Sono proprio curiosa di vedere come riusciranno a realizzare il settimo film (addirittura diviso in due parti), quando hanno deturpato e arronzato diverse scene nel sesto. Credo che svolgerò un sondaggio (quando uscirà "Hp e i doni della morte") per vedere chi capirà qualcosa di tutta la storia, dato che nel 6 HP haanno mancato di mostrare i ricordi di Voldemort, se non quello meno importante.
Altro difetto imperdonabile: il regista, in uno dei suoi rari momenti di lucidità, ha deciso di inserire nel film la parte in cui Narcissa Malfoy si reca da Piton per chiedergli di proteggere suo figlio Draco a scuola. Mi lusinga che si siano preoccupati di girare una scena così importante, che nel libro ha una forza straordinaria. Ma, allo stesso tempo, mi indigna che l'interpretazione che l'attrice dà di Narcissa Malfoy sia ABOMINEVOLE. Nel libro: la signora Malfoy si dispera, piange, si STRAPPA I CAPELLI (e vorrei ben dire, suo figlio è praticamente nelle mani di Voldemort). Nel film: la signora Malfoy è totalmente padrona di se stessa, sembra che sia andata da Piton per una visita di cortesia e la sua espressione è rilassatissima, come se stesse sotto l'ombrellone a fare le parole crociate. ROBA DA MATTI.

Naturalmente, anzi, per fortuna, questo film ha anche i suoi vantaggi (sebbene minimi): la scena del crollo del Millennium Bridge a Londra è veramente bella e pare che Yates, in un moto di generosità verso tutti i fedeli seguaci di HP, abbia voluto girare in modo fedelissimo anche la scena della grotta (cosa a dir poco sbalorditiva...pensavo che anche quella sarebbe stata oscurata dai problemi di cuore di Ron ed Hermione). Notevole, inoltre, è la colonna sonora (la musica che fa da sottofondo alla parte in cui Harry e Silente sono sulla scogliera è meravigliosa, potente). Bravo anche Jim Broadbent nella parte di Horace Lumacorno.

Per il resto, se dipendesse da me, rifarei il film tutto da capo, magari anche allungandone la durata o dividendolo in due capitoli, purchè sia tutto COMPRENSIBILE.
Ah sì: licenzierei in tronco anche Bonnie Wright.

lunedì 10 agosto 2009

Tanto per iniziare, le presentazioni

L'idea di creare un blog tutto mio sul Cinema mi è venuta esplorando i diari virtuali di altri blogger, che, come me, amano la "settima arte". Tengo a precisare che gli articoli che saranno qui pubblicati sono frutto della mente folle e libera di una diciottenne che sa poco e niente di Cinema, ma che ama vedere film, soprattutto quelli che le regalano ogni volta un'emozione potente. Pertanto, non aspettatevi giudizi tecnici e da giornali specializzati, altrimenti verrete delusi.
Questo blog viene creato per chi, come me, da un film si aspetta solo che riesca a "risucchiare"al suo interno lo spettatore, affinchè anche lui possa vivere ed agire insieme ai personaggi. Non so molto di regia, sceneggiatura, fotografia e quant'altro, anche se mi piacerebbe studiare in proposito. Chissà, magari in un futuro non molto lontano diventerò una critica cinematografica di quelle con gli occhiali e il taccuino sotto il braccio. Per il momento, almeno, mi godo la mia libertà di espressione e la possibilità di costruire un blog personalissimo sul mio Adorato cinema!

Saluti,

Laura:-)